SEO SPIDER: TAB URL

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La scheda presenta i dettagli relativi agli URL scoperti durante il crawl e i rispettivi problemi.

  • Address: identifica l’URL sottoposto a scansione.
  • Content Type: restituisce la tipologia di contenuto dell’URL.
  • Codice di stato: il codice di risposta HTTP.
  • Status Code: la risposta dell’intestazione HTTP.
  • Indexability: se l’URL è indicizzabile o non indicizzabile.
  • Indexability Status: il motivo per cui un URL non è indicizzabile.
  • Hash: valore seriale di ogni pagina per identificazione di eventuali contenuti duplicati.
  • Length: la lunghezza dell’URL calcolato in base ai caratteri.
  • Canonical 1: i dati canonici dell’elemento di collegamento.
  • URL Encoded Address: l’URL effettivamente richiesto dal Seo Spider. Tutti i caratteri non-ASCII vengono codificati in percentuale, in base all’RFC 3986.
  • Per analizzare i dati collezionati puoi utilizzare uno dei 9 filtri messi a disposizione:
  • Non ASCII Characters: vengono mostrati gli URL che contengono attributi che non sono inclusi nel set di caratteri ASCII. Gli URL devono essere convertiti in un formato ASCII valido, codificando i link all’URL con caratteri sicuri (composti da % seguito da due cifre esadecimali). Oggi i browser e i Motori di Ricerca sono ampiamente in grado di trasformare ed adeguare accuratamente gli URL in modo automatico.
  • Underscores: gli URL presentano il simbolo del “trattino basso” (“_”) al loro interno. A livello Seo non sempre questi caratteri  vengono interpretati dal Motore di Ricerca come separatori di parole e potrebbero penalizzare l’indicizzazione. Consigliamo l’utilizzo del simbolo “-” fra le parole per identificare lo spazio fra le query da indicizzare.
  • Uppercase: mostrano gli URL che hanno dei caratteri maiuscoli al loro interno.  Gli URL sono sensibili alle maiuscole e alle minuscole, quindi, come migliore pratica, gli URL dovrebbero essere generalmente minuscoli, per evitare qualsiasi potenziale confusione e duplicazione.
  • Multiply Slashes: l’URL presenta più slash nel “path” (esempio: screamingfrog.co.uk/seo//).
  • Repetitive Path: l’URL ha un percorso ripetuto nella stringa (esempio: screamingfrog.co.uk/seo/seo/, o screamingfrog.co.uk/services/seo/technical/seo/). In alcuni casi questo può essere legittimo e logico per la struttura del sito web, ma potrebbe essere ridondante e visto come “overstuffing” dal Motore di Ricerca. Questo filtro ti può anche aiutare ad identificare problemi con collegamenti relativi non corretti, che potrebbero causare URL infiniti.
  • Contains a Space: vengono visualizzati gli URL che hanno uno spazio al loro interno. Questi sono considerati non sicuri e potrebbero causare la rottura del link quando lo si condivide. I trattini dovrebbero essere preferiti agli spazi come separatori.
  • Internal Search: l’URL potrebbe essere parte della funzione di ricerca interna del sito. Google e gli altri Motori di Ricerca raccomandano di bloccare le pagine di ricerca interna dalla scansione e i collegamenti ad essa dovrebbero includere un attributo di link “nofollow”.
  • Parameters: l’URL include parametri come ‘?’ o ‘&’. Questo non è un problema per Google, ma si raccomanda di limitare il numero di parametri in un URL che possono risultare complicati per gli utenti, e potrebbero venir considerati a basso valore aggiunto.